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Meltemi Editore

 




Il videoclip. Ricostruzione di un dibattito in corso                                 (1/3)

di Paolo Peverini

Nella letteratura dedicata allo studio dei videoclip emerge chiaramente come queste forme brevi vengano considerate spesso come un vero e proprio fenomeno testuale.

I cambiamenti introdotti dal videoclip sono pervasivi. Il video ha modificato la pubblicità. Ha modificato il filmaking e ha educato un intero quadro di nuovi creativi che hanno trovato la loro strada nei media nuovi e vecchi attraverso il video. Il video ha trasformato il modo in cui vendiamo le cose; che si tratti di uno spot pubblicitario per Buick o Mountain Dew o di un videoclip stesso, l'attività di 'vendere' si è fatta più competitiva, sofisticata e interessante. (Ayeroff, 2001, p. 7, trad. it)

Andrew Goodwin, in un saggio fra i più articolati in merito (1992, p. 1-3), nota come il videoclip sia stato studiato principalmente nell'ambito dei Film Studies, degli studi basati sul paradigma postmoderno e delle analisi testuali (trad. it.).
Da essi emerge come questi testi siano stati di volta in volta considerati come:
- un genere cinematografico (Holdstein, 1984, Mercer, 1986)
- pubblicità (Aufderheide, 1986, Fry e Fry, 1986)
- nuove forme televisive (Fiske, 1984)
- arte visiva (Walker 1987)
- carta da parati elettronica (Gehr 1983)
- sogni (Kinder 1984)
- testi postmoderrni (Fiske 1986, Kaplan, 1987, Tetzlaff 1986, Wollen 1986)
- propaganda nichilista e neofascista (Bloom, 1987)
- poesia metafisica (Lerch, 1988)
- shopping mall culture (Lewis, 1987a, 1987b, 1990)
- lsd (Powers, 1991)
- pornografia semiotica (Marcus, 1987)

L'autore sottolinea come negli studi dedicati alle televisioni musicali alcuni fraintendimenti relativi alla dimensione visiva nel pop abbiano generato due errori di prospettiva.
Mentre musicologi, musicisti e critici hanno generalmente trascurato l'analisi delle strategie di rappresentazione visiva tipiche del pop, gli studiosi che si sono occupati della componente visiva dei videoclip hanno cercato di analizzare le music television in chiave iconografica, semiotica e narratologica, trascurando la colonna sonora.
Goodwin propone dunque di analizzare l'evoluzione delle music television e dei videoclip attuando una sintesi interdisciplinare delle analisi storiche, economiche, istituzionali, un'analisi testuale dei videoclip fondata sulla sociologia della pop music e sulla musicologia, e infine uno studio della componente musicale dei video in relazione alla cultura rock e al legame tra questa e le music tv.
A nostro avviso un'analisi accurata degli studi dedicati ai videoclip permette di individuare una tendenza diffusa a elaborare matrici tipologiche in grado di sistematizzare le forme espressive di queste forme brevi.

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